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Gentile Cliente,
Ieri, un caro amico e cliente di Trieste mi ha inviato a mezzo fax la copia di un articilo uscito sul quotidiano il Piccolo di Trieste, ove si è appreso che il deputato pordenonese, Isidoro Gottardo, nelle vesti di relatore della legge comunitaria all’esame della commissione agricoltura di Montecitorio, ha chiesto la bocciatura (dell’articolo approvato al senato con cui si eliminava l’obbligo di almeno il 12% di succo d’agrume naturale nelle bevande come aranciate o limonate) e l’ottiene facilmente ! La commissione ha votato a larga maggioranza, spiegando che “Sarebbe paradossale che nel paese che si producono agrumi si facciano bevande senza l’uso del prodotto naturale, creando un danno al consumatore” 
Si spera che su questa ennesima vicenda, una volta per tutte venga posta una pietra tombale.
La Ringrazio per la sua partecipazione nel diffondere il mio merssaggio a tutela dei produttori meridionali e consumatori tutti.
Chissà, magari qualcuno è riuscito a raggiungere l’On Gottardo per perorare una causa comune, l’unica cosa che sulla vicenda mi ha lasciato sgomento è la mancata pubblicazione sui quotidiani siciliani della predetta notizia fino ad oggi, nonché il disintereressamento da chi era deputato a rappresentare in modo particolare gli interessi dei produttori Siciliani, mi vergogno di essere rappresentato da politici siciliani che nulla fanno per il riscatto di questa martoriata terra di Sicilia.
Cordialmente
Michele Ossino Fisicaro

Scarica e invia anche tu questa lettera al Governo doc aranciata_senza_arance                     

All’On. Silvio Berlusconi

Presidente del Consiglio dei Ministri

                                         Palazzo Chigi

  Piazza  Colonna,370                                                                                                 00187 ROMA

f.gagliarducci@governo.it

     

Oggetto: NO ALL’ARANCIATA SENZA ARANCE!

           

  

Sig. Presidente, abbiamo appreso dai quotidiani che si sta tentando di fare passare in Parlamento il recepimento di una norma comunitaria che consente la fabbricazione e commercializzazione di aranciate senza arance e limonate senza limoni.

Un simile tentativo in Parlamento, ai tempi dell’allora Ministro all’Industria Marzano fu fatto, che sfociò nell’accantonamento del recepimento della norma, grazie alla sollevazione dei produttori agricoli e lavoratori del settore, nonché di tutte le organizzazioni interessate.

Già da allora ci si auspicava che una pietra tombale fosse posta sulla questione, ma ancora una volta invece il Parlamento sta affrontando la tematica di una decisione comunitaria, che oggi più di allora si ritiene ingiusta e scellerata.

L’accoglimento di una decisione così cruda e drammatica a scapito del mezzogiorno d’Italia ed in modo particolare per la Sicilia, che si vedrà ulteriormente penalizzata, darà un colpo di spugna alle ripetute affermazioni che abbiamo ascoltato da autorevoli rappresentanti del Governo (che per uscire prima dalla crisi che stiamo attraversando occorre innanzitutto aiutare l’economia reale) le quali hanno creato serie aspettative nel settore agrumicolo già in stato comatoso, e certamente non per responsabilità degli operatori agricoli, ma per precise responsabilità della politica a vari livelli, che ebbe il culmine nel lontano 1996 attraverso quel scellerato accordo euro mediterraneo con il Marocco.

Sig. Presidente, l’adozione da parte del Governo italiano di una norma così penalizzante di un pilastro dell’economia reale del paese, darà una spallata definitiva ai produttori agricoli già sfiduciati e in parte già rassegnati ad abbandonare i propri impianti agricoli, incrementando desertificazione del territorio, disoccupazione e malessere economico generale in modo particolare laddove il volano trainante dell’economia locale è basato sull’agricoltura, in questo modo si darà solo una mano ad aumentare il divario tra il nord e il sud della nazione, e, non solo, non tutelerà la salute dei cittadini.

Signor Presidente, ci si auspica che questo secondo tentativo di far passare una norma così dispregevole, sia l’occasione per il Parlamento Italiano di porre una volta per tutte una pietra tombale sulla questione.

Lentini 02 aprile 2009

 Con Osservanza

Michele Ossino Fisicaro

Produttore agricolo

Scorze di arancia candite

Mi dispiace pubblicare questa ricetta in ritardo, poiché ci troviamo in uno stato avanzato della produzione delle arance ma quelle buone, quelle siciliane e non trattate, le nostre.
Mia nonna, che collaborava nel laboratorio di pasticceria della buonanima di mio nonno, una volta mi disse che la maggior parte dei canditi di arancia che si possono acquistare nelle grandi distribuzioni non sempre sono scorze d’arance, e mi disse: “Facci caso, gusto a parte, nelle scorze vere il colore della superficie è diverso e nettamente separato da quello del bianco, cosa che non riescono a riprodurre bene”, non sono paragonabili con le scorze candide fatte in casa o in un laboratorio artigianale di un bar, con vere scorze delle nostre arance siciliane.

Michele & Giuseppe, oltre ad essersi specializzati nella produzione di arance rosse varietà Moro e Tarocco,  e che da quattro anni or sono, hanno scelto di non cedere il proprio prodotto ai commercianti ma di venderlo direttamente ai consumatori, creando quella filiera corta che oggi tutti si auspicano in ogni parte d’Italia, e grazie ad internet sono riusciti a farsi conoscere nel WEB riuscendo a vendere buona parte della propria produzione,  ma, considerato che nonostante l’incremento della clientela di anno in anno, non soddisfa ancora l’evasione dell’intera produzione, hanno dato vita ad una iniziativa unica nel suo genere, in quanto riescono a fornire su tutto il territorio nazionale spremute di arance rosse appena raccolte direttamente sul posto ove sono chiamati.
Tra le tante forniture effettuate, sono stati protagonisti nella scorsa stagione agrumaria con le loro spremute di arance rosse nel Teatro dell’Angelo di Roma, durante la rappresentazione de “ L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTU’” in omaggio al grande scrittore e drammaturgo siciliano Luigi Pirandello, organizzata, dai Circoli Culturali “ IL Cenacolo dei Siciliani “ e il “ Cenacolo dei Viaggiatori “ di Roma,

teatro_dellangelo

ove, hanno raccolto vivissimi apprezzamenti e complimenti, nono solo dagli organizzatori dell’evento, ma sopratutto dagli invitati, che pur essendo in parte siciliani rimasero meravigliati dall’intenso profumo e colore rosso delle spremute dolcissime di arance Moro, che sconoscevano. I risultati positivi di detta straordinaria iniziativa, li ha indotto a continuare e per la quale hanno deciso di informare anche gli organi istituzionali, in modo particolare quelli Siciliani che hanno il compito di sostenere e promuovere le arance rosse di Sicilia ed in modo particolare la varietà “MORO” che rischia di estinguersi ed è la vera arancia rossa per eccellenza, conosciuta più nei mercati esteri in conseguenza alle molteplici proprietà organolettiche contenute, perché sanno inoltre che l’arancia rossa MORO è da preferire rispetto alle altre generiche arance, e che spremuta poi dà il meglio di sé. Così, mentre si gusta il succo fresco ed invitante di un’arancia rossa di Sicilia, si aiuta l’organismo a mantenersi in forma in modo piacevole e, soprattutto, genuino. Perché l’arancia rossa, spremuta o a spicchi, è l’alleato più fedele, semplice e gustoso della nostra salute: dà sapore ad una pausa, dà energia durante lo studio e lo sport, dà benessere, sempre. Pochi, invece, sanno che l’arancia rossa di Sicilia contiene rispetto agli altri agrumi, circa il 40% in più di vitamina C. L’arancia rossa rappresenta un vero e proprio regalo della Natura, una varietà pregiata ed unica al mondo.
Il frutto fresco presenta un contenuto di vitamine di gran lunga superiore a quello del prodotto conservato (succhi pastorizzati). In particolare, “provitamina A”, “vitamina B1”, “vitamina B12”, “Biotina”, “vitamina C” e “vitamina PP”, che subiscono una riduzione del 50% durante il processo di conservazione.
Una ricerca decennale su un campione di 11.000 persone eseguita dall’Università della California ha dato ulteriore dimostrazione degli straordinari effetti benefici della vitamina C. Secondo i risultati della ricerca, consumare quotidianamente forti dosi di vitamina C può prolungare di cinque anni la vita degli uomini e di un anno quella delle donne.
Pertanto, i sottoscritti informano e si pongono a disposizione di Enti Pubblici, Pubbliche Amministrazioni, Circoli e Associazioni Culturali e sportive, e non, che intendono offrire ai propri ospiti  in occasione di:
                  Convegni, Congressi, Feste, Fiere, Meeting, Mostre, Sagre, ecc.
Una bevanda insuperabile, che lascerà un sicuro piacevole ricordo a tutti i partecipanti.
Pertanto, nella speranza di fare cosa gradita si propone di:
Essere in grado di fornire su tutto il territorio nazionale ( isole comprese ):
Spremute di arance rosse di Sicilia, attraverso la seguente Offerta.
Fornitura arance Rosse di Sicilia varietà “MORO“, trasporto sia delle arance e sia delle attrezzature (banco di lavoro, spremi agrumi, bicchieri), nonché la spremitura fresca sul posto con spremiagrumi professionali a pressa.

28032008001

N. 1.000 Spremute da ml 150  € 2.000,00 € 1.80 cadauna
N. 2.000 Spremute da ml 150  € 3.000,00 € 1,50 cadauna
N. 3.000 Spremute da ml 150  € 4.050,00 € 1,35 cadauna
N. 4.000 Spremute da ml 150  € 5.000,00 € 1,25 cadauna
N. 5.000 Spremute da ml 150  € 6.000,00 € 1,20 cadauna
N. 6.000 Spremute da ml 150  € 6.600,00 € 1,10 cadauna
N. 7.000 Spremute da ml 150  € 7.000,00 € 1,00 cadauna

Le superiori condizioni di forniture si intendono IVA compresa.
I sottoscritti produttori agricoli, eestano sicuri di avere suscitato meritato interesse

Michele Ossino Fisicaro
Giuseppe Carpagnano

Che si possa trasformare l’energia solare in energia elettrica è un fatto risaputo. È meno scontato sapere che in questo processo di conversione possono essere utilizzati pigmenti vegetali presenti nelle arance rosse, nelle more, nelle melanzane o nell’uva. È questo uno dei principali campi di ricerca dell’Istituto per i processi chimico-fisici (Ipcf) del Cnr di Messina, che ha portato allo sviluppo di dispositivi che trasformano la luce solare in energia elettrica utilizzando il principio di funzionamento della fotosintesi clorofilliana. Questi dispositivi sfruttano le proprietà fotochimiche e fotofisiche della materia, sostituendo le normali celle al silicio (impianti fotovoltaici) con vetri conduttori trasparenti, rivestiti da un sottile film di nanoparticelle e ricoperti da un colorante. Tra i coloranti l’Ipcf-Cnr ha selezionato pigmenti naturali provenienti da arance, uva, melanzane: prodotti presenti in abbondanza nel territorio, privi di tossicità, riciclabili e non inquinanti. Il rendimento energetico di questi dispositivi è del 10%, inferiore a quello delle celle al silicio (16%), ma
possiede una migliore stabilità termica ed è costante anche in condizioni critiche di illuminazione.
Ma l’attività dell’Istituto messinese, di cui è stata recentemente
inaugurata la nuova sede, non si limita a questo settore di ricerca. Le sue competenze scientifiche comprendono lo sviluppo di sensori per il monitoraggio ambientale o per l’industria agroalimentare, il controllo di particolato inquinante in acque industriali e aerosol atmosferici, tecniche interferometriche per il monitoraggio di vibrazioni e crack in strutture civili. Ricercatori sono poi impegnati nello studio di veicolanti
farmaceutici sensibili al PH e di sensibilizzanti per la terapia
fotodinamica di tumori.
Di grande interesse per il territorio siciliano sono poi le tecniche non
invasive di indagine spettroscopica (luce e neutroni) per l’analisi di
manufatti archeologici. L’Istituto del Cnr ospita, infatti, un laboratorio
per la Laser Induced Breakdown Spectroscopy, una metodologia fisica in grado di determinare gli elementi costitutivi di una sostanza, sia essa solida, liquida o gassosa. Un fascio laser ad alta energia rimuove una piccola parte di un campione (invisibile ad occhio nudo), trasformandolo, a causa dell’alta temperatura, in plasma, materia allo stato atomico ionizzato. Una volta che il plasma si espande e si raffredda consente di operare una serie di analisi e di diagnosi non invasive altrimenti impossibili. Le applicazioni di questa metodologia sono infinite e, come dimostra il caso di manufatti archeologici, interessanti anche lo stesso territorio siciliano.
Ricercatori:
Dr. Di Marco Gaetano (
dimarco@me.cnr.it)
                    e
Dr. Calogero Giuseppe (calogero@me.cnr.it).
Saluti
Carlo Boggio
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